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IL GRAN GIRODEL MONTE BALDOTra boschi e mulattiere con vista sul lagoCon la sua unicità pae- saggistica che compren- de panorami mediterranei così come scenari alpini, il Monte Baldo offre un’in-  nità di tour da percorrere a piedi o in mountain bike. Sentieri che si diramano nel bosco per poi regalare un’incredibile vista dall’al- to sul Lago di Garda, prati che sembrano proseguire  no all’acqua lacustre, an- tiche mulattiere sono solo alcuni degli scenari che si possono attraversare.Tra i possibili percorsi, vi consigliamo il giro che parte e termina a Bren- zone. Dopo aver toccato Castelletto, si raggiunge San Zeno di Montagna percorrendo una strada statale che si sviluppa sulla sinistra. Lungo que- sto tratto, è d’obbligo una sosta panoramica alla pri- ma grande curva sopra la contrada di Fasor. La vista del lago vi accompagnerà lungo le successive tap- pe che attraversano gliaffascinanti borghi di Ca- prino – residenza estiva della nobiltà veronese –, Spiazzi – sede del San- tuario della Madonna della Corona –, Novezzina con il suo giardino botanico e Torbole. Se in estate l’aria profuma di aromi mediter- ranei, in primavera la ca- ratteristica flora locale si manifesta in tutta la sua bellezza, mentre in autun- no il paesaggio si colora di tinte che dall’oro sfumano nel rosso.La  ora del Monte BaldoConosciuto come l’Hortus Europae (il giardino d’Europa), il Monte Baldo presenta una vegeta- zione unica nel suo genere. L’influenza climatica del lago sull’altitudine permette, infatti, la con- vivenza di differenti ambienti naturali e, dunque, di varie specie. Alla macchia mediterranea si al- ternano i pascoli alpini e le superfici rocciose, un paesaggio estremamente variegato che accoglie orchidee, stelle alpine, gigli rossi, peonie selva- tiche...L’ORTO BOTANICO DI NOVEZZINA Uno scrigno  orealeNel 1989, a Novezzina, a un’altitudine di 1232 m sul livello del mare, la Comu- nità Montana del Baldo ha creato un orto botanico, che si estende per circa 20.000 m2. In questo giar- dino ad alta quota sono raccolte centinaia di spe- cie autoctone del territorio e sono stati ricreati i mi- croambienti e gli ecosiste- mi locali. Passeggiandotra le rocce o nel sottobo- sco di faggio, è possibile anche ammirare la rara flora sopravvissuta isola- ta durante il periodo della glaciazione. Piante e  ori del Monte Baldo, come le differenti varietà di orchi- dee, sono provviste di un cartellino informativo così da rendere la visita un’oc- casione di approfondi- mento botanico.–3–


































































































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